giovedì 22 novembre 2012

DIO C'E'? NON LO SO, MA SICURAMENTE NON E' QUELLO CHE PENSI...


Dio ti lascia apposta il dubbio...se ti dicesse la verita, "ci sono"/"non ci sono": finisce il mondo! (R. Benigni)


Esiste una grande differenza tra credere nella scienza o nelle ideologie (comprese le religioni). Entrambe si basano sul pensiero umano e su scelte personali. I concetti fondamentali alla base dei sistemi logico-scientifici sono molto semplici (ad esempio punto, insieme, ecc...) e possono essere condivisi da tutti senza problemi. Le teorie scientifiche vengono costruite partendo da questi concetti fondamentali e devono permettere la comprensione e la previsione di fatti riproducibili da tutti. Le ideologie più o meno religiose si basano sull'accettazione di un sistema complesso che spesso non permette nessuna verifica sperimentale delle sue asserzioni.
Per questo motivo la scienza è utilissima per costruire strumenti o modelli che funzionano e sono utilizzati da tutti mentre le scelte ideologiche o religiose difficilmente possono essere condivise da tutti (proprio per questo spesso si cerca di imporle con la violenza). Le teorie scientifiche si evolvono e sono perfezionabili con il progredire delle conoscenze mentre i sistemi ideologici o religiosi spesso vengono accettati in modo dogmatico.
Ognuno è libero di credere quello che vuole ma il metodo scientifico e la teoria dell'evoluzione sono stati fondamentali per comprendere il funzionamento dei sistemi viventi mentre il cristianesimo o il pastafarianesimo non sono stati di nessuna utilità. Grazie allo sviluppo della scienza, un numero sempre maggiore di problemi, che nel passato avevano una spiegazione di tipo animistico o religioso, può essere compreso in modo razionale. Anche l'evoluzione dei viventi e dell'uomo viene spiegata in termini meccanicistici e materialisti dalla teoria enunciata nel 1859 da Charles Darwin nell'"Origine delle specie". Nonostante i suoi successi la sintesi neodarwiniana potrebbe essere una teoria incompleta e parziale dell'evoluzione biologica. Molte evidenze sperimentali, come per esempio la distribuzione dei retroelementi e delle mutazioni del DNA nei genomi complessi, suggeriscono l'esistenza di meccanismi basati su segnali epigenetici, sul processo di trascrizione inversa e sulla micro-ricombinazione che promuovono la generazione di variazioni nelle sequenze di DNA e il trasferimento orizzontale di informazione genetica tra organismi e cellule. Inoltre l'incompatibilità materno-fetale consente di bilanciare alcuni aspetti negativi della selezione Darwiniana e di mantenere la biodiversita metabolica delle popolazioni di animali complessi. Il continuo aumento di conoscenze sulle relazioni tra metabolismo, sistemi epigenetici, retroelementi e immunità acquisita, supporta l'idea che questi processi possano costituire una forma di evoluzione adattativa di tipo Lamarckiano in risposta a stress ambientali. La possibilità di sviluppare una nuova teoria dell'evoluzione biologica potrebbe aiutare il superamento della forte opposizione che la teoria Darwiniana ha incontrato soprattutto tra il vasto pubblico dei non-scienziati. II motivo di resistenze e polemiche e dovuto soprattutto al fatto che la discussione sull'origine dell'uomo e sul suo posto nella natura ha delle forti implicazioni emotive, religiose, politiche e culturali. Molte delle posizioni critiche verso la teoria neodarwiniana, come ad esempio quella creazionista, sono basate su pregiudizi religiosi che hanno ben poco di scientifico. Forti della loro consistenza numerica, gli oppositori del Darwinismo non sono quasi mai disponibili ad un sereno dibattito in quanto si propongono come obbiettivo quello di distruggere una teoria considerata atea e materialista. In realtà, l'evoluzionismo non e in contrasto con una interpretazione non letterale di diverse cosmogonie del passato come quelle della Bibbia e del Corano. Del resto molti scienziati neodarwinisti, come ad esempio Richard Dawkins, si ritengono depositari della "verità" e pretendono di usare la teoria dell'evoluzione per dimostrare che Dio non esiste. Ma non e possibile escludere la possibilità che il Grande Orologiaio non solo non sia cieco, ma abbia un ottima vista. II metodo scientifico non ci consente di conoscere la vera natura dei processi casuali quantistici e perciò ognuno di noi e libero di scegliere la visione del Grande Orologiaio che preferisce. Come suggerisce Stephen Jay Gould nel suo libro "I pilastri del tempo", scienza e religione potrebbero coesistere pacificamente e dialogare tra loro occupandosi ognuna del suo specifico campo di competenza: la scienza dovrebbe limitarsi alla spiegazione dei fenomeni naturali riproducibili e la religione dovrebbe riguardare solo le questioni etiche e spirituali. La scienza non ci dice molto sulle questioni esistenziali ed è in questo campo che le scelte ideologiche e religiose hanno una funzione importante per motivare le nostre azioni.
di Giuseppe Damiani
fonte; https://www.facebook.com/photo.php?fbid=3762347750728&set=a.1408261740049.51823.1637623027&type=1

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